Le statistiche del quarto trimestre mostrano che la disinflazione prosegue nelle principali aree economiche. Negli Stati Uniti, l'inflazione si è attestata al 3,4% a dicembre, rispetto al 3,7% di fine settembre. In Europa, l'inflazione è scesa dal 4,3% al 2,9% nello stesso periodo. Questi dati sono effettivamente rassicuranti e convalidano le speranze dei mercati che l'inflazione torni rapidamente all'obiettivo delle banche centrali (2%) e che queste siano quindi in grado di abbassare i tassi di riferimento nel 2024.
Questa aspettativa di allentamento della pressione monetaria ha avuto un impatto sui mercati finanziari. Sui mercati obbligazionari, i tassi d'interesse si sono ridotti significativamente nel corso del trimestre, con il tasso decennale statunitense che ha chiuso l'anno al 3,87%, in calo di 70 punti base. Allo stesso tempo, il tasso decennale tedesco è sceso di 80 bps al 2%.
I principali indici azionari hanno registrato un forte rimbalzo nell'ultimo trimestre, di circa il 10%, chiudendo l'anno con guadagni intorno al 15-20%.
Questa visione ottimistica dei mercati ci sembra una scommessa rischiosa. Dopo i consistenti rialzi dei tassi degli ultimi mesi (+525 bps negli USA e +450 bps nell'Eurozona), sembra plausibile che siamo vicini alla fine di questo ciclo di rialzi dei tassi. Tuttavia, è probabilmente prematuro aspettarsi un forte allentamento della politica monetaria nel breve termine. È vero che l'inflazione è scesa bruscamente negli ultimi mesi, ma l'inflazione "core", cioè quella che esclude le voci più volatili come l'energia, rimane troppo alta: 4,0% negli Stati Uniti e 3,6% nell'Eurozona. Questa inflazione "core" è alimentata in particolare dai consumi delle famiglie, che beneficiano di un mercato del lavoro ancora solido. Non siamo quindi del tutto convinti che le condizioni monetarie si allentino a breve. Inoltre, riteniamo che il rischio di recessione sia molto elevato, soprattutto in Europa.
Questi dubbi sulla possibilità che lo scenario ideale delineato dai mercati si realizzi ci hanno indotto ad applicare strategie prudenti nella nostra asset allocation e nella selezione dei titoli.
Lancio di un nuovo fondo
A metà dicembre abbiamo lanciato un nuovo fondo azionario statunitense con almeno il 70% del patrimonio investito in azioni statunitensi che trattano a sconto. Intendiamo quindi approfittare delle esagerazioni ribassiste e delle sottovalutazioni per entrare in azioni statunitensi ed estere a un buon prezzo. Il fondo sta sviluppando un approccio di stock-picking verso settori bistrattati o incompresi dagli investitori, spesso non al passo con i titoli in crescita sostenuti dai bassi tassi di interesse. Settori come l'energia, la sanità e le telecomunicazioni rappresenteranno una parte consistente degli investimenti.
Performance dei nostri fondi nel 2023
MW Actions Europe : + 19%
MW Obligations Internationales : +6,7%
MW Patrimoine : + 6,5%
Redatto il 31/01/2024
Indici | 31/12/2023 | Y.T.D. | Indici di riferimento | 31/12/2023 | Y.T.D. |
CAC 40 | 7543,18 | 16,52% | EUR/USD | 1,1039 | 3,12% |
DAX | 16751,64 | 20,31% | EUR/CHF | 0,92887 | -6,13% |
Eurostoxx | 4521,44 | 19,19% | Euro Treasury Index 3/5 y | 214,5563 | 5,39% |
S&P 500 | 4769,83 | 24,23% | Euribor | 3,513 | 6,75% |
Nasdaq | 15011,35 | 43,42% | Or $/Once | 2062,98 | 13,10% |
MSCI World € | 3169,18 | 21,77% | Pétrole $/Brent | 71,65 | -6,09%
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